Astra presenta il suo primo Spacetech Day

Il Rocket 3.3 LV0009 sulla rampa di lancio a Kodiak, Alaska

Astra ha deciso di tenere una giornata di annunci sulle prossime novità e strategie aziendali, con il proposito di renderlo un evento annuale. Allo Spacetech day erano presenti molti giornalisti del settore ma è stato comunque possibile seguire tutta la durata delle brevi conferenze via web. I fortunati presenti hanno potuto anche effettuare un tour guidato della compagnia, ma rigorosamente senza possibilità di poter fare riprese o fotografie.

Il grosso cardine attorno a cui è ruotato l’evento è stato illustrare a pieno la filosofia di lavoro e l’approccio al tema “servizi di lanci orbitali” di Astra. L’obbiettivo principale che l’azienda sta perseguendo è il raggiungimento di una cadenza settimanale di lancio a 3,95 milioni di $ cadauno. E per raggiungerlo, la strategia che è stata scelta è stata quella dell’estrema semplificazione di tutto il “sistema di lancio”. A sua volta la semplificazione di tutto il sistema porterà ad una produzione assai più massiva dei lanciatori, una diminuzione radicale di costi ed una maggiore rapidità e fluidità nelle operazioni di lancio.

Il nuovo sistema, è stato chiamato Launch System 2.0 e comprende il lanciatore, l’Equipaggiamento di Supporto a Terra (GSE), gli operatori di lancio, il trasporto, insomma tutti gli aspetti che in pratica servono a far raggiungere l’orbita ai clienti. Ovviamente a farla da padrone è stato il Rocket 4.0, il prossimo lanciatore di Astra e che potrebbe volare già entro la fine dell’anno. Rispetto al Rocket 3.3 utilizzato attualmente, sale la capacità di trasporto a 300kg se in bassa orbita terrestre (LEO) o 200kg se in orbita eliosincrona (SSO). Scende invece il numero dei motori da 5 a 2, che saranno molto più prestanti rispetto agli attuali. Non è chiaro, però, se queste nuove unità saranno farina del sacco di Astra o i Reaver di Firefly come da precedenti rumor.

Parere completamente sfavorevole, inoltre, dal lato della riusabilità dei razzi. Se da un lato Adam London, cofondatore e capo tecnico di Astra, ha lodato e assolutamente stimato il lavoro svolto da SpaceX, dall’altro lo ritiene un’enorme complicazione non economicamente viabile. Secondo le loro stime interne, infatti, è necessario raggiungere oltre 20 riutilizzi prima di ottenere dei veri benefici, ma hanno lasciato la porta aperta al ripensarci nel caso si rendano conto di aver sbagliato i loro calcoli.

Per quel che riguarda le operazioni a terra, invece, la riprogettazione del GSE lo ha reso utilizzabile con una cadenza di un lancio addirittura giornaliera. Ma allo stesso tempo lo ha trasformato anche nel “packaging” con cui spedirlo ovunque nel mondo. Un normale container da trasporto potrà contenere il GSE con un Rocket 4.0 ed il resto delle apparecchiature necessarie al lancio, trasformandolo in un vero sistema di lancio mobile. E puntando ad avere molti spazioporti in tutto il mondo, Astra potrebbe garantirsi la disponibilità di almeno un punto di lancio sempre pronto e in tempi rapidi.

Infine anche da lato umano si sta cercando una estrema semplificazione. Già attualmente lo staff necessario alle operazioni di lancio e volo è stato ridotto da 21 a 8 persone. Il CEO Chris Kemp, però, punta a scendere a sole 2 persone, facendo un parallelo ai piloti e copiloti di un aereo di linea. A loro differenza dovrebbero operare un velivolo estremamente meno complesso e soprattutto senza trasportare centinaia di persone in sicurezza. Ma anche nelle linee di produzione dei Rocket 4.0, ovunque è stato possibile sostituire il lavoro manuale con quello delle macchine è stato fatto, e si continuerà a ridurlo ogniqualvolta si troverà il modo di farlo.

Nella parte finale dell’evento si è dato risalto anche ai risultati dell’assimilazione di Apollo Fusion, i cui motori ad effetto Hall stanno rapidamente conquistando il mercato. Nell’arco di una settimana il numero delle unità vendute è infatti salito da 61 ad 82. E presto potremo vederli utilizzati anche nella produzione interna di satelliti. Si tratta di un altro prodotto che Astra sta progettando con la stessa filosofia di estrema semplificazione, produzione massiva ed economicità.

Condividi questa notizia con chi vuoi