ESA BIC Turin annuncia le prime 8 startup incubate

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Dalla sua presentazione a settembre dell’anno scorso, l’ESA Business Incubation Centre (BIC) di Torino ha ricevuto numerosi contatti. Dopo aver incontrato addirittura 35 team e aver ricevuto 13 candidature, l’incubatore ha selezionato 8 startup con cui proseguire il programma di tutoraggio. Queste, nei prossimi mesi, riceveranno un finanziamento di 50000 € (equity-free) oltre a tutti i servizi di supporto garantiti dall’ESA BIC Turin. Gli ambiti della space economy a cui si rivolgono sono molto vari e spaziano dalle innovazioni tecnologiche ai servizi a terra o informatici.

Ovviamente questo non vuol dire che altre startup non potranno più candidarsi. Anzi i risultati di queste prime 8 potranno fare da benchmark per altre aziende interessate.

AdapTronics è una spin-off dell’Università di Bologna che ha vinto nel 2021 il Premio Nazionale Innovazione nelle applicazioni industriali. Attualmente sta sviluppando una membrana elettrostatica che potrebbe rivoluzionare la logistica. Questa tecnologia, infatti, offre una presa ed una manipolazione superiore degli oggetti a prescindere dalla forma o dell’ambiente (vuoto spaziale o atmosferico) in cui si trova.

La barese Astradyne ha progettato un’innovativa tecnologia per la produzione di circuiti stampati flessibili chiamata Flexible, Reinforced Electronics with Textile (FRET). Con FRET la startup mira a rivoluzionare antenne, moduli abitativi, sensori, pannelli solari e tutte le tecnologie dispiegabili. L’azienda farà esordire la propria innovazione proprio nel fotovoltaico orbitale. Con Solarcube si testerà un “pannello solare origami” che riduce la sua dimensione di 50 volte da ripiegato.

Hipparcos sta miniaturizzando i Sistemi di Determinazione e Controllo Assetto (ADCS) guardando al mercato degli SmallSat. Mantenere l’efficienza dell’ADCS nonostante le dimensioni può garantire un notevole guadagno in termini di peso. Il loro lavoro ha già prodotto algoritmi migliorati che lavorano su un’architettura multicamera e permettono una ricalibrazione dell’assetto più sofisticata.

Kurs Orbital ha origini ucraine e tecnologicamente molto consolidate. Kurs è, infatti, il sistema di rendezvous usato sin dal 1985 da sovietici e russi per l’attracco delle proprie navi alle stazioni spaziali. Utilizzato tutt’oggi , potrebbe essere impiegato per operare una flotta di satelliti che si occupino di assistenza e manutenzione ad altri satelliti, cattura di detriti spaziali ed altre attività in orbita.

Tornando a Torino, Mespac offre una suite di informazioni metoceaniche all’industria della produzione energetica offshore. I dati ricavati da sensori proprietari, di terze parti e, soprattutto, da satelliti per il telerilevamento, vengono combinati utilizzando l’intelligenza artificiale. Le analisi possono supportare le attività, il monitoraggio e le stime economiche dei progetti offshore.

Spin-off dell’Università di Genova, Space V può vantare un cofondatore d’eccezione: Franco Malerba, primo astronauta italiano. Oltre a detenere la patente internazionale delle Serre Multistrato Adattative (AMG). L’azienda punta, infatti, all’efficientamento della produzione di ortaggi in orbita. AMG offre la possibilità di coltivare all’interno della stessa serra più ortaggi con differenti cicli vitali, necessità climatiche e dimensioni, massimizzando la frequenza di raccolti.

Synchropal propone un sistema di sincronizzazione di tempo e frequenze a prova di attacchi hacker come il jamming e lo spoofing: MODO. L’azienda utilizza oscillatori ottici miniaturizzati, specifici per garantire la massima resistenza dagli attacchi alle reti di telecomunicazione, ai sistemi di sincronizzazione delle reti di distribuzione elettrica e più in generale a tutti i GNSS. Questo offre la migliore combinazione tra prestazioni locali nel breve termine e stabilità delle sorgenti multicanale nel lungo termine.

La milanese Volta Structural Energy, infine, sta sviluppando delle rivoluzionarie batterie agli ioni di alluminio che siano anche strutturali. Utilizzando una configurazione a pannello possono ottenere una considerevole riduzione di peso ed un’alta efficienza energetica. Inoltre, potendo lavorare al meglio anche qualora vengano danneggiate, senza esplodere o prendere fuoco, sono ideali per un ambiente a rischio microcollisioni come lo spazio.

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