29 Giugno 2022 21:04 UTC – SES-22
Con la prima diffusione del 5G nel mondo delle connessioni, gli Stati Uniti hanno deciso di riservare parte della banda C agli operatori mobili per l’utilizzo di questa nuova tecnologia. Il grosso problema, però, risiedeva nel fatto che grandi operatori satellitari, come SES e Intelsat, possedessero buona parte della copertura in banda C nel paese americano. La Federal Communications Commission (FCC) decise quindi di stanziare 9,7 miliardi di $, da distribuire alle società che avrebbero liberato le frequenze a 280MHz (con un margine di 20MHz) entro dicembre 2023. Considerando le frequenze occupate, la fetta destinata a SES era (ed è tutt’ora) 3,97 miliardi $.
Nel 2020, quindi, l’azienda lussemburghese ha ordinato a Boeing e Northrop Grumman 2 satelliti geostazionari cadauna per ridirezionare i propri servizi verso altre frequenze. Ha quindi ordinato 2 ulteriori satelliti di pari capacità a Thales Alenia come riserve, qualora ci fossero stati ritardi o problemi con gli altri 4 satelliti.
E in questo senso SES è stata lungimirante, in quanto Northrop Grumman è enormemente in ritardo (anche a causa del COVID. Infatti, SES-18 e 19 potrebbero addirittura non essere pronti prima del 2023. Anche Boeing non è stata rapidissima, ma potrebbe lanciare i propri SES-20 e 21 a bordo di un singolo Atlas V già ad agosto. Thales Alenia ha però battuto tutti di misura. Quello che doveva essere uno dei satelliti di scorta, il SES-22, è stato lanciato mercoledì sera a bordo di un Falcon9. E la produzione del SES-23 è già a buon punto. Per ora, però, i piani sono di lasciare quest’ultimo a terra, come risorsa da utilizzare solo in caso di necessità .
Il booster B1073 ha quindi compiuto la propria seconda missione con successo, decollando da Cape Canaveral e riatterrando poco dopo sulla nave drone A Shortfall of Gravitas (ASOG). Come il booster anche i fairing erano al loro secondo volo e sono stati recuperati dalla nave Doug.