SpaceX e T-Mobile in partnership nelle reti mobile statunitensi
Con una conferenza annunciata solo pochi giorni prima, a Starbase i CEO di SpaceX e T-Mobile hanno annunciato l’inizio di un’interessante collaborazione a partire dal prossimo anno. Lo scopo è l’eliminazione delle zone completamente prime di segnale per i cellulari in tutti gli Stati Uniti e, successivamente, anche nel resto del mondo.
Questo progetto si basa sull’utilizzo dei satelliti Starlink V2 che, se tutto procederà secondo i piani, verranno lanciati utilizzando il sistema Starship-SuperHeavy. Questi satelliti infatti saranno estremamente più grandi rispetto a quelli attualmente lanciati da SpaceX tramite i Falcon9. La sola antenna che dovrebbe essere utilizzata per le connessioni mobile misura all’incirca 5x5m, chiarendo bene quanto saranno grandi i satelliti della nuova generazione.
T-Mobile dal suo lato, destinerà una parte della sua banda mobile perché venga utilizzata da Starlink. Così qualunque cellulare (con un abbonamento T-Mobile ovviamente) potrà sfruttare la rete satellitare senza necessità di alcun hardware aggiuntivo. Ovviamente le capacità della rete satellitare sarà molto più limitata rispetto a quella offerta dalle antenne delle città e delle periferie. Si parla di all’incirca 1000-2000 chiamate vocali simultanee o centinaia di migliaia di messaggi di testo per “cella” che, considerate le dimensioni molto estese di ognuna di queste, non sono moltissime, ma potrebbero già garantire molte vite salvate da situazioni di pericolo o emergenza.
Inoltre ciò garantirebbe una sorta di rete di backup in caso di grandi calamità naturali che vadano ad abbattere le antenne terrestri. Semplicemente l’avere il cielo libero sopra di se stessi sarà sufficiente a poter inviare o ricevere comunicazioni in tempo reale. Inizialmente la beta del servizio si concentrerà su SMS, MMS e app di messaggistica che siano interessate a collaborare nel progetto.
Infine, così come T-Mobile ha garantito una fetta della propria banda mobile ai satelliti Starlink, qualunque altro operatore mondiale che farà altrettanto riceverà lo stesso servizio oltre a garantirne l’interoperabilità. Ciò vuol dire che se un ipotetico operatore italiano concedesse una parte della banda, i clienti statunitensi di T-Mobile potrebbero utilizzare il servizio anche in Italia. Viceversa, gli utenti dell’operatore italiano riceveranno lo stesso servizio negli Stati Uniti.