Rocket Lab si unisce al programma Rocket Cargo

Rappresentazione grafica di un Neutron della Rocket Lab

Dopo SpaceX e Blue Origin, anche Rocket Lab si unisce al programma Rocket Cargo condotto dall’Air Force Research Laboratory e dalla Space Force statunitense. Si tratta di uno studio dell’esercito americano per trasportare carichi in tutto il mondo utilizzando lanci suborbitali. Se il programma si concretizzasse, sarebbe possibile consegnare materiale di vario genere nell’arco di poche ore, una capacità particolarmente utile in caso di gravi incidenti, cataclismi o momenti di crisi.

Nel dettaglio, l’azienda di Peter Beck ha firmato un Accordo di Ricerca e Sviluppo Cooperativo (CRADA) con lo United States Transportation Command (USTRANSCOM) che prevede lo studio di alcuni possibili nuovi utilizzi delle tecnologie della Rocket Lab. Innanzitutto l’utilizzo di Electron e Neutron per il trasporto di carichi “punto a punto”. In secondo luogo l’utilizzo dei Photon sia come depositi orbitali di materiale, sia come trasporto di velivoli atti al rientro dall’orbita.

Trattandosi di un accordo coinvolgente varie controparti militari statunitensi non sono disponibili ulteriori dettagli riguardanti il CRADA. Sicuramente potrà essere un’ulteriore prova della flessibilità delle tecnologie progettate dall’azienda neozelandese, specie nel loro utilizzo in scenari non preventivati inizialmente.

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