7 Novembre 2022 10:32 UTC – Cygnus NG-18 S.S. Sally Ride

Un Antares 230+ al decollo con la nave cargo Cygnus NG-18 S.S. Sally Ride a bordo

Anche il penultimo Antares 230+ è decollato dal Mid-Atlantic Regional Spaceport di Wallops Island. Questo razzo ha rappresentato per breve tempo il sogno di un mondo unito e in collaborazione, vedendone al contempo il tramonto. Un lanciatore americano costruito parzialmente in Ucraina e che utilizza motori russi per portare in orbita una nave cargo per lo più realizzata in Italia, a Torino. L’invasione russa dell’Ucraina ha colpito in modo diretto l’esistenza di questo importante asset di Northrop Grumman. Quest’ultima ha quindi avuto abbastanza hardware in America da poter garantire appena un’altra missione oltre a questa.

La Cygnus partita lunedì mattina era carica con 3707 kg di materiale da portare a bordo della ISS. Di questi, 1637 kg erano rifornimenti per l’equipaggio, 850 kg esperimenti scientifici e 66 kg equipaggiamento per future passeggiate spaziali. La nave cargo, intitolata alla prima astronauta americana Sally Ride, ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale dopo 2 giorni di volo. Il suo viaggio, però, è stato decisamente travagliato. Raggiunta l’orbita uno dei due pannelli fotovoltaici non si è aperto come previsto. Nel comunicato stampa rilasciato nella giornata di mercoledì, Cyrus Dhalla, vicepresidente e direttore generale dei Sistemi Spaziali Tattici di Northrop Grumman, ha rivelato che

“Durante la separazione degli stadi del razzo, i detriti di una coperta acustica si sono incastrati nel meccanismo del pannello solare della Cygnus, impedendone l’apertura”

Nonostante la ridotta capacità di produzione di elettricità, la S.S. Sally Ride ha raggiunto la stazione. Ma in fase di rendezvous uno dei LiDAR ha smesso di funzionare. Gli altri due LiDAR, comunque, sono stati sufficienti all’attracco. La nave dovrebbe restare agganciata alla ISS fino a Gennaio. Durante la sua permanenza rilascerà anche 3 cubesat: PearlAfricaSat-1, primo satellite dell’Uganda, ZIMSAT-1, primo satellite dello Zimbabwe, ed il giapponese TAKA.

Condividi questa notizia con chi vuoi