19 Giugno 2022 04:27 UTC – Globalstar FM15
Il terzo lancio SpaceX del weekend è avvenuto nella mattina di domenica, a meno di 36 ore dal primo lancio. E si è trattato di una missione molto più secretata di informazioni di quanto si possa pensare a primo sguardo.
L’unico carico ufficialmente a bordo del Falcon9 è il satellite Globalstar FM15. Fa parte della costellazione di seconda generazione per comunicazioni voce e dati della Globalstar. Gli altri 24 componenti della costellazione, però, sono già stati portati in orbita tra il 2010 e il 2013 con 4 lanci di altrettanti Soyuz 2.1a. L’FM15 è stato un satellite di scorta finora restato a terra, e che ora verrà utilizzato come rinforzo per la costellazione che ormai sta invecchiando. È stato anche l’unica riserva in quanto i rapporti tra l’azienda e la Thales Alenia Space (produttrice dei satelliti) si è interrotto bruscamente a causa di dispute contrattuali tra le due parti, interrompendo anche la produzione di altri 6 satelliti di scorta. La terza generazione della costellazione verrà quindi costruita dalla canadese MDA e sarà messa in orbita a partire dal 2025.
Essendo un satellite prettamente commerciale siamo a conoscenza del suo peso, circa 700 kg, e della sua orbita di destinazione. Tuttavia sarebbe molto strano far decollare un Falcon9 per un carico così leggero. Quantomeno antieconomico. E soprattutto, nel caso effettivamente fosse l’unico carico a bordo, il booster B1061 sarebbe potuto riatterrare a terra alla Landing Zone 1 (LZ-1) e non, com’è in realtà avvenuto, sulla nave drone Just Read the Instructions (JRTI). E pure l’adattatore utilizzato per il Globalstar FM15, inquadrato durante la diretta, era molto particolare.
A tutte queste, che comunque restavano speculazioni, si è potuto aggiungere, alcuni giorni dopo, il rilevamento di altri 4 oggetti in orbita. Nella sua nona missione, B1061 ha quindi portato 4 satelliti dai fini top secret, ma che si specula possano essere basati sull’architettura Starlink 1.5, facendo riferimento ad un contratto vinto da SpaceX nel 2020.