AWS in supporto all’esplorazione spaziale

Immagine satellitare di Marte

Le missioni marziane che sono arrivate sul pianeta rosso in queste settimane rappresentano un notevole passo avanti nell’esplorazione spaziale per molti motivi. Uno di questi è l’utilizzo per la prima volta di un servizio commerciale di cloud computing. Sia nel caso americano che quello degli Emirati Arabi Uniti, si tratta dei servizi offerti da AWS.

Per la missione Hope, AWS si occupa di raccogliere i dati grezzi dei 3 strumenti a bordo non appena giunti a terra, validarli, indicizzarli, spostare i vari file in un master database, processarli e ridistribuirli tramite un sito internet, gestito dallo stesso sistema, ai vari ricercatori. Questa è, infatti, la prima missione scientifica completamente automatizzata della storia. Ciò permette ai ricercatori di ricevere dati di qualità scientifica più alta e perfettamente organizzati in soli 20 minuti dal loro arrivo sul nostro pianeta.

Nel caso della missione NASA il supporto di AWS sarà molto simile. La ricezione dei dati, la loro indicizzazione e organizzazione permetterà anche ai membri del JPL di prendere decisioni in maniera nettamente più rapida che in passato. Nella pratica si tradurrà nella possibilità di decidere più velocemente dove mandare il rover Perseverance. E quindi permettere un’esplorazione migliore sin dalle prime fasi della missione. Inoltre, anche il sito stesso della missione è gestito da AWS, garantendo una perfetta stabilità nei periodi di picco di visitatori, con milioni di accessi in contemporanea.

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