Telesat rivede al ribasso il numero di satelliti per Lightspeed
Durante l’ultima chiamata agli investitori, Dan Goldberg, CEO di Telesat, ha avvertito che il peso dei ritardi e dell’inflazione si sta facendo pressante per la futura costellazione Lightspeed. Come molte altre costellazioni concorrenti, anche quella di Telesat è destinata alla bassa orbita terrestre e a rifornire di connessione internet tutto il pianeta. L’ordine di 298 satelliti se l’è aggiudicata la Thales Alenia Space. Tuttavia, già alla fine del 2021, la stessa azienda italo-francese ha avvertito di ritardi causati dalla fornitura di materiali provocati dalla pandemia globale.
La situazione non fa che complicarsi se la si guarda dal punto di vista economico. A fronte di un budget necessario di 5 miliardi di $, Telesat deve ancora recuperarne un terzo, nonostante il cospicuo investimento del governo canadese da 1,15 miliardi di $. In questo quadro, il consistente aumento dell’inflazione a livello mondiale porta a due soli scenari per il futuro di Lightspeed: trovare maggiori fondi, o rivedere al ribasso il numero dei satelliti.
Considerando il secondo scenario, lo stesso Goldberg ha precisato che portando in orbita 188 satelliti si potrebbe comunque offrire una copertura globale, anche se con una minor banda disponibile. E solo in seguito si valuterebbe la messa in orbita dei rimanenti 110 satelliti per un miglioramento della prestazione della rete.
In ogni caso, le prospettive operative sono ugualmente preoccupanti. L’inizio dei lanci orbitali slitterà di un anno al 2025, con il target di inizio delle attività commerciali al 2026. Non dimenticandoci che, per ora, gli unici contratti di lancio della costellazione sono stati firmati con Blue Origin e Relativity Space, due aziende che per ora non hanno ancora fatto decollare i propri vettori.