Aerojet Rocketdyne fornirà 116 motori a ULA

Rappresentazione grafica di un Vulcan della ULA

La settimana scorsa è stata appannaggio dei munifici contratti che Amazon ha firmato con Arianespace, Blue Origin e ULA. In una delle più dirette conseguenze di ciò, Aerojet Rocketdyne ha, a sua volta, ricevuto un ordine fuori dalla norma.

In un aggiornamento di mercoledì 6, Tory Bruno, CEO della ULA, ha dichiarato che la necessità di un’alta cadenza di lanci spingerà l’azienda verso il riutilizzo dei motori. Si tratta, però, di un riutilizzo solo parziale dei motori, ovvero quelli del primo stadio, prodotti dalla Blue Origin. Sono i BE-4, progettati per il futuro New Glenn, e soprattutto progettati sin dall’inizio per poter essere riutilizzati più volte.

Siccome, invece, il recupero del secondo stadio non è mai stato preso in considerazione, i motori che verranno utilizzati in quel caso non necessitano di essere progettati tenendo conto del loro futuro riutilizzo. E Aerojet Rocketdyne, fornitrice di questi ultimi, ha giusto ricevuto un ordine per la fornitura di 116 RL10C-X. Sono l’ultima evoluzione dei motori RL10 e fanno un largo impiego della stampa 3D per diminuirne il peso ed aumentarne la resistenza. Considerando che ogni Centaur V (il nome del secondo stadio) utilizza due motori, questo ordine copre 20 lanci in più di quelli previsti per la costellazione Kuiper di Amazon.

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