4 Ottobre 2022 21:36 UTC – SES-20 / SES-21

L'Atlas V 531 al decollo con i due satelliti SES-20 e SES-21 a bordo

Prosegue la liberazione delle frequenze in banda C della lussemburghese SES. Con la prima diffusione del 5G nel mondo delle connessioni, infatti, gli Stati Uniti hanno deciso di riservare parte di questa banda agli operatori mobili. La maggior parte delle sue frequenze, però, sono di proprietà di grandi operatori satellitari, come la stessa SES e Intelsat. La Federal Communications Commission (FCC) ha quindi deciso di stanziare 9,7 miliardi di $, da distribuire alle società che avrebbero liberato le frequenze a 280MHz (con un margine di 20MHz) entro dicembre 2023. Siccome nel caso di SES si parla di 3,97 miliardi $, l’azienda si è attivata in largo anticipo per non perdere questa occasione.

Nel 2020 ha ordinato a Boeing e Northrop Grumman 2 satelliti cadauna per ridirezionare i propri servizi verso altre frequenze. E ha ordinato 2 ulteriori satelliti di pari capacità a Thales Alenia come riserve, qualora ci fossero stati ritardi o problemi con gli altri 4 satelliti.

E in questo senso SES è stata lungimirante, in quanto Northrop Grumman è in ritardo (anche a causa del COVID). I suoi SES-18 e 19 potrebbero ancora essere lanciati entro la fine dell’anno, ma si parla anche di slittare al 2023. Mentre Thales Alenia ha battuto tutti di misura, lanciando a giugno il SES-22, quello che doveva essere uno dei satelliti di scorta. E sebbene anche Boeing non sia stata rapidissima, martedì ha visto decollare entrambi i suoi satelliti.

SES-20 e SES-21 sono stati caricati a bordo dell’ultimo Atlas V in configurazione 531. Al lanciatore pesante di ULA, infatti, mancano solamente più 20 lanci, in una carriera praticamente perfetta. E anche nel caso dei 2 satelliti di SES ha svolto il suo lavoro egregiamente, decollando da Cape Canaveral e liberando i suoi carichi circa 5 e 6 ore dopo.

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