Axiom e Mitsui & Co. apriranno lo spazio a clienti non tradizionali

La stazione spaziale di Axiom Space

L’annuncio di lunedì della joint venture tra Axiom e Mitsui & co. è un discreto indicatore dell’interesse verso la bassa orbita terrestre. Ma visto che Axiom incomincia ad essere abbastanza famosa di suo, è meglio chiarire chi è Mitsui.

Oltre ad essere già finanziatore della stessa Axiom, l’azienda giapponese si occupa di trading e investimenti a livello mondiale e in attività di ogni genere. Il suo portfolio spazia in 63 paesi di tutti i continenti e ha già un piede operativo nello spazio. Grazie ad una collaborazione con JAXA, aiuta il paese del sol levante nell’utilizzo commerciale del modulo Kibō della Stazione Spaziale Internazionale.

Il punto più interessante, però, risiede proprio nella varietà delle aziende con cui Mitsui dialoga. Clienti nell’elettronica di consumo, intrattenimento, agrotecnologia, chimica, marketing e pubblicità e altro ancora, che insieme ad Axiom sta incontrando e portando a bordo della futura stazione spaziale privata. Questa joint venture sta quindi già aiutando a raggiungere l’orbita ad aziende che tradizionalmente non hanno interessi diretti nello spazio. E a queste si aggiungono contatti con organizzazioni governative, agenzie spaziali e ONG.

Nonostante non siano stati fatti nomi, l’apertura di una sede in Giappone apposita per questi incontri e il gran numero di clienti non tradizionali fa intuire che ci sia un interesse nella commercializzazione della bassa orbita terrestre molto più grande di quanto si penserebbe.

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