NASA assegna ad Axiom Space e Collins Aerospace la produzione delle prossime tute spaziali
La strategia NASA degli ultimi anni è stata incentrata nel delegare il più possibile lo sviluppo e la produzione di hardware verso aziende terze. Grazie all’enorme successo dei programmi CRS e CCP, l’agenzia spaziale statunitense ha continuato con il proprio mantra di diventare “cliente tra molti clienti”. Con sempre più aziende private con le possibilità e le capacità di inserirsi nell’esplorazione spaziale, i costi di tantissimi servizi e prodotti stanno scendendo a livelli non sostenibili dalle agenzie governative. E se molti percepiscono questa strategia come rinunciare a capacità e conoscenze “in favore di pochi miliardari”, la realtà dei fatti dimostra che per i contribuenti significa risparmiare molti fondi, ottenendo prestazioni molto più all’avanguardia e costantemente aggiornate al più alto livello tecnologico.
In quest’ottica, la scelta di NASA di affidare lo sviluppo e la produzione di tute spaziale ad aziende private potrebbe far risparmiare moltissimi soldi. E soprattutto grattacapi. Nello specifico, per l’Exploration Extravehicular Activity Services (xEVAS), si tratta di tute che gli astronauti dovrebbero utilizzare durante le passeggiate spaziali e sulla superficie della Luna e, più in futuro, anche sulla superficie marziana. E si tratta di un componente tanto fondamentale per la futura esplorazione umana, quanto impegnativo e costoso. Tanto che le tute EVA utilizzate attualmente sono le stesse (progettualmente parlando) di 40 anni fa.
Dopo aver chiamato a raccolta le aziende statunitensi più di un anno fa, l’agenzia ha ricevuto numerose proposte, persino più di quante effettivamente si aspettasse. Mercoledì è quindi arrivato l’annuncio delle due vincitrici: Axiom Space e Collins Aerospace. La commessa, considerando ogni possibile opzione, vale la bellezza di 3,5 miliardi di $, ma stranamente NASA non comunicherà le quote assegnate, limitandosi, in futuro, a comunicare in che percentuale assegnerà i premi alle due aziende. Fa un po’ specie che per un contratto così importante non siano stati presentati dettagli tecnici o semplici render da Axiom e Collins, lasciando gli appassionati con ben poco di cui parlare.
Le due vincitrici potranno inoltre usufruire dei dati raccolti da NASA negli ultimi anni per la produzione di nuove tute. I programmi xEVA e xEMU, infatti, sono stati sospesi proprio in favore delle controparti commerciali, nonostante le progettazioni fossero comunque ad un ottimo punto. Tuttavia è ormai chiaro che Artemis 3, la prima nuova missione con esseri umani sulla Luna, non sarà realisticamente effettuata nemmeno nel 2025. Sia Axiom che Collins hanno affermato di puntare al 2025 per i primi test in Bassa Orbita Terrestre (LEO), spostando l’esplorazione del nostro satellite inevitabilmente più in là.