12 Settembre 2022 14:27 UTC – NS-23

Il New Shepard sulla rampa di lancio in attesa della missione NS-23

Alla sua ventitreesima missione, e con un solo fallimento parziale, termina la serie di successi del New Shepard di Blue Origin. Quello di lunedì pomeriggio doveva essere un ritorno alle missioni con solo cargo, a più di un anno dall’ultima. La capsula RSS H. G. Wells aveva, infatti, ben 34 carichi a bordo, pronti per sfruttare i pochi minuti di microgravità disponibili con questo volo suborbitale. Anche il booster NS3, al suo nono volo, aveva installati due carichi utili a bordo, per poter anche usufruire di una breve esposizione alle condizioni esterne.

Purtroppo il volo si è interrotto dopo poco più si un minuto, quando il computer di bordo, rilevando una qualche anomalia durante il volo, ha acceso il motore di emergenza della capsula. Nel male di non aver potuto concludere con l’ennesimo successo, va sicuramente fatto notare come il sistema di sicurezza abbia lavorato egregiamente. Pur avendo raggiunto appena gli 11 km di altezza, la RSS H. G. Wells ha operato pienamente secondo i piani, aprendo i propri paracadute durante la discesa e garantendo agli esperimenti a bordo un atterraggio morbido.

Ma dove la capsula potrà probabilmente potrà essere riutilizzata, non sarà altrettanto possibile con il booster. Pur non inquadrato dalla diretta, che ha seguito l’intero volo della capsula senza alcun taglio, l’NS3 si è purtroppo schiantato al suolo a quasi 500 km/h.

Non è ancora stato individuato, o dichiarato, il problema e non si ha un’idea precisa di quando un New Shepard potrà tornare a volare. Come da prassi in questi casi, l’FAA ha comunicato che l’autorizzazione al volo è momentaneamente sospesa, in attesa di comunicazione all’ente americano sulle cause e su come Blue Origin interverrà per risolvere il problema.

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