11 Dicembre 2022 07:38 UTC – Hakuto-R Mission 1
Per il suo 55esimo lancio di un Falcon9 nel 2023, SpaceX si è occupata di una missione davvero importante. A bordo del suo lanciatore, infatti, si trovava il lander Hakuto-R della giapponese ispace. L’azienda nasce dal team Hakuto che nel 2010 partecipò al Google Lunar XPRIZE. Il suo progetto, sino al 2018, fu quello di portare il suo rover Sorato sulla superficie della Luna. Purtroppo un susseguirsi di ritardi dei lanciatori e dei lander che avrebbero dovuto trasportare il loro rover gli fecero perdere tutte le chance di vincere il premio.
Nel 2019 arrivò la svolta, con la decisione di trasformare il team nell’azienda ispace odierna, e diventare fornitori in primis di missioni commerciali verso il nostro satellite. Il suo lander Hokuto-R (R per “reboot”), fatto produrre in Germania da ArianeGroup, è il veicolo spaziale che l’azienda utilizza per portare i carichi dei clienti sulla Luna.
Per questa prima missione, tra i vari clienti a bordo, si possono annoverare un rover emiratino chiamato Rashid per conto del Mohammed bin Rashid Space Centre, e un piccolo robot della JAXA. Il viaggio di questa missione durerà ancora qualche mese prima del tentativo di allunaggio, utilizzando una traiettoria che dovrebbe far risparmiare molto carburante. Se anche l’allunaggio avverrà con successo, Hokuto-R sarà il primo veicolo spaziale commerciale a raggiungere la superficie lunare. Un traguardo davvero allettante in questa nuova corsa allo sfruttamento del nostro satellite.
Il Falcon9 che si è occupato di portarli nella giusta orbita di trasferimento è decollato da Cape Canaveral lunedì mattina. Il booster B1073, al suo quinto volo, è riatterrato dopo pochi minuti alla Landing Zone 2 (LZ-2). Nei fairing, al loro quarto e quinto volo, ha trovato posto anche un cubesat del Jet Propulsion Laboratory della NASA. Chiamato Lunar Flashlight, si immetterà in un’orbita altamente ellittica intorno alla Luna, sfiorando il Polo Sud del nostro satellite a soli 15 km di distanza. Tutto questo per cercare ulteriori evidenze di ghiaccio d’acqua sulla superficie lunare attraverso l’uso di laser.