12 Novembre 2022 10:22 UTC – OTV-6
Dopo l’incredibile cifra di 908 giorni in orbita, l’X-37B è riatterrato al Launch and Landing Facility (LLF) del Kennedy Space Center. Lo spazioplano, costruito da Boeing e operato dall’Air Force Americana prima e della Space Force dopo, è da sempre circondato da un alone di mistero. La sua genesi e le sue missioni sono da sempre classificate, ma dopo i primi voli il governo americano ha iniziato a rilasciare alcuni dettagli su parte dei carichi a bordo o sugli esperimenti effettuati.
Quello rientrato sabato era il primo dei 2 esemplari esistenti e conclude il suo terzo volo. Boeing e Space Force hanno dichiarato che questa è stata la prima missione a introdurre un modulo di servizio. Si è trattato di un anello attaccato alla parte posteriore del veicolo che ha ampliato il numero di esperimenti ospitati durante la missione. Modulo che è stato separato dallo spazioplano prima del rientro e che verrà fatto bruciare nell’atmosfera in maniera controllata.
Tra gli esperimenti che lo spazioplano aveva a bordo c’erano:
- un modulo antenna a radiofrequenza fotovoltaica del Naval Research Laboratory, con cui ha cercato di trasmettere energia a microonde al suolo sotto forma di radiofrequenza
- il Materials Exposure and Technology Innovation in Space (METIS-2), che ha esposto vari materiali alle condizioni avverse dello spazio per il prolungato periodo della missione
- un’esperimento sull’esposizione prolungata di semi allo spazio e, in particolare, alle sue radiazioni, per studiarne la resistenza e la suscettibilità allo stress di quell’ambiente estremo
A maggio 2020, l’X-37B ha rilasciato un satellite – piattaforma educativa per cadetti in orbita, chiamato FalconSAT-8, e tutt’ora funzionante. Il satellite, oltre a fungere da banco prova per alcune nuove tecnologie, ha trasportato anche svariati esperimenti scientifici.