13 Dicembre 2022 20:30 UTC – VA259
Nella sua terz’ultima missione l’Ariane5 ha dovuto fare gli straordinari. Come nella quasi totalità delle sue missioni passate, la destinazione del lanciatore europeo era portare i satelliti in una traiettoria diretta verso un’orbita geostazionaria. Ma in questo caso i satelliti a bordo erano 3, per un totale di quasi 11t di carico. Decollato martedì sera dallo spazioporto della Guyana francese a Kourou, il razzo operato da Arianespace ha performato come sempre in maniera eccezionale, portando a casa l’ennesimo successo. Con un tale record di affidabilità l’Ariane6 dovrà confrontarsi con aspettative altissime.
I primi 2 satelliti sono i Galaxy 35 e 36 di Intelsat, che andranno a sostituire, rispettivamente, Galaxy 3C e Galaxy 28, che hanno quasi terminato il carburante a loro disposizione. Questi satelliti sono, inoltre, destinati alla liberazione delle frequenze in banda C della multinazionale americana. Come detto in occasione del precedente lancio, gli Stati Uniti hanno deciso di riservare parte di questa banda agli operatori mobili per agevolare la diffusione del 5G nel mondo delle connessioni. La maggior parte delle sue frequenze, però, sono di proprietà di grandi operatori satellitari, come Intelsat e SES. La Federal Communications Commission (FCC) ha quindi deciso di stanziare 9,7 miliardi di $, da distribuire alle società che avrebbero liberato le frequenze a 280MHz (con un margine di 20MHz) entro dicembre 2023. Intelsat ha quindi prontamente ordinato 5 satelliti a Maxar, dei quali Galaxy 35 e 36 fanno parte, e 2 a Northrop Grumman.
Il terzo carico a bordo non era certo meno importante. MTG-I1 è , infatti, il primo della terza generazione di satelliti meteorologici europei Meteosat. Nonché il più avanzato sinora messo in orbita in Europa. Prodotto dalla Thales Alenia Space, permetterà per la prima volta di monitorare l’intero ciclo di vita delle tempeste in Europa e in Africa. Tra gli strumenti vanno citati il Flexible Combined Imager, sensore multispettrale in grado di riportare a terra immagini in 16 canali spettrali ogni 10 minuti, e il Lightning Imager, che monitorerà e mapperà costantemente i fulmini. Inoltre fornirà supporto a terra in caso di disastri naturali. E fa parte di un progetto collaborativo tra ESA e EUMETSAT che nei prossimi anni gli affiancherà altri 5 satelliti, creando una costellazione rivoluzionaria per lo studio e il monitoraggio meteorologico.